Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
di stefano del 01/04/2008 @ 23:05:00, in viaggi, letto 1454 volte
.jpg) Nereto – E' la straziante storia di un cancello e due fratelli litigiosi che mi porta, al seguito di Paola, in questo piccolo paesino tra i Monti della Laga e i Monti Sibillini, tra Marche e Abruzzo, tra l'ex stato della chiesa e i regnini, come chiamano dalla parte nord del confine tutti gli appartenenti al Regno delle due Sicilie. .jpg) Ah! l'Italia! Siamo ancora qui a rinfacciarci le antiche appartenenze preunitarie! Ma com'è l'Italia in questo paesino del sud già schiacciato da un sole cocente in una mattina di primo aprile? E' con il mercato nella via principale e tutta la gente riversata lungo il corso, che quasi ci si chiede cos'abbiano costruito a fare il resto del paese, vuoto, silenzioso, abitato solo da qualche gatto. E' in un banco di musicassette (proprio così, musicassette!!), che manda in continuazione una stridente musica da festa paesana accompagnata da una fisarmonica piuttosto urtante, mentre sopra campeggia un poster evidentemente tarocco dei Tokyo Hotel. E' in una vecchina che parla un linguaggio per me non più comprensibile del cinese, dell'arabo e dell'ucraino che sento provenire dalle altre bancarelle del mercato. Chiediamo un'indicazione per un tribunale in un negozio. La ragazza esce urlando “Professo', professo'!” mentre passano due carabinieri in divisa. In giro caricature dei politici sui cartoni delle pizze, manifesti mortuari piccoli e colorati, sopra il quale un signore di 70 e rotti anni ha voluto una foto da giovane bersagliere. Sì, lo so, sembra una poesia di Corazzini o Govoni, con quel gusto patetico per le cose quotidiane. .jpg) La strada verso Ascoli Piceno ricorda i vecchi giochi per computer anni '80, col paesaggio che cambia continuamente: prima è un'esplosione di fiori gialli lungo la strada, poi siamo immersi in un'intricata foresta con le vette innevate sullo sfondo e poi in un'escheriana rampa a livelli per una superstrada elicoidale e post-futuristica progettata per testare l'impatto sulla mente umana di angoli impossibili e curve di geometria non euclidea. Alla luce di una giornata limpida, il travertino di cui è fatto tutto il centro di Ascoli assume una tonalità rosa-cartolina. La città sostiene la sua fama di capitale delle torri (chissà cosa ne pensano Cremona e Bologna, dato che questo è un titolo piuttosto conteso), oltre 200 nel medioevo, poco più di 50 oggi. Secondo le fonti 94 le fece abbattere Federico II. Pensate che bello essere un imperatore dell'antichità. Appena eletto arrivi ad Ascoli, dove i sudditi, immagino, si prostrano al tuo passaggio. Tu ti fermi. Con sguardo dubbioso guardi verso l'alto. Pancrazio! - chiami il tuo ciambellano – fa' abbattere un centinaio di torri, non mi garbano. Certo, imperatore!, risponde quello. E già che ci sei – aggiungi – anche un paio di cartocci di olive ascolane!  Le due piazze (Arringo e del Popolo) sono ariose e armoniche, incorniciate da colonnati e pietra bianca. La cattedrale di S. Emidio, bianca, è stata pesantemente rimaneggiata nei secoli. Nonostante tutto non cade nel pesante barocchismo o nel pietismo ottocentesco e riesce a trasmettere una certa sacralità. Passeggiando tra una piazza e una torre, capitiamo davanti al ponte di Augusto. Che bello! Compagni di sventura! Scopro che anche qui qualche assessore criminale continua a lasciare tutta la viabilità cittadina sulle spalle di un ponte di 2000 anni fa, proprio come a Rimini. Unica nota deludente il pranzo. Per la prima volta il gambero rozzo toppa un consiglio. Il Middio non è malaccio, ma non è certo l'ideale per entrare in contatto con la tradizione locale, anche se le olive ascolane sono notevoli.
 che bello! il paganello è ormai entrato nel nostro immaginario collettivo. il ponte di pasqua ha un nuovo appuntamento fisso, sulla spiaggia di rimini, che fa coppia con l'altrettanto suggestivo festival degli aquiloni di cervia.  il paganello, per i non riminesi, è un pesce locale (ghiozzo paganello) così chiamato perché in questa città di atei senza dio anche i pesci si rifiutavano di ascoltare le predicazioni dei santi (s. francesco di sales, secondo la leggenda), ma da qualche anno è anche il paganello, l'evento sportivo che richiama squadre e ragazzi da tutto il mondo.  non sono uno sportivo ma il gioco sembra interessante, una strana versione di pallamano col freesbee al posto della palla, ovviamente sulla sabbia, con tuffi ed evoluzioni. al di là del mero evento sportivo - comunque bello - è affascinante il panorama che si crea con persone da tutto il mondo che passeggiano a piedi nudi sulla sabbia ancora fredda di marzo, mangiano piada e salsiccia alle 9 di mattina, si preparano alle gare cantando in coro, il tutto senza l'orribile schiera di ombrelloni in attesa dell'estate. c'è un clima piacevole, rilassato, da concordia delle genti, quello che si vorrebbe ogni giorno nel mondo, ma che non c'è. nessuna parentesi piagnona: noi ce lo godiamo qui, e al festival degli aquiloni e dovunque ci capiti di incontrarlo!
 Da appassionato di fantascienza quale sono, ogni volta che sento in giro qualche notizia di robot che prendono il posto degli esseri umani mi incuriosisco, e nel contempo storco il naso, perché in media sono sempre notiziole gonfiate da giornalisti che di robotica ne sanno molto poco. Così, se da una parte il robot sommelier, per quanto scientificamente interessante (per la difficoltà di rilevare e catalogare gli odori), rientra nella categoria di notizie per la prima pagina quando non c'è altro di cui parlare (vedi qui e qui), dall'altra il mulo robot (video qui e qui) ha un che di inquietante. Non so se i ricercatori che ci hanno lavorato gli hanno volutamente conferito l'aspetto mostruoso che si ritrova, così senza testa e vagamente aracniforme, fatto sta che si muove così bene da sembrare un falso. Ho mutato idea solo quando ho scoperto che è un progetto del dipartimento di difesa americano. Come la sci-fi insegna, quando ci sono di mezzo i militari, allora la fantascienza diventa realtà. Bello, incredibile, ma soprattutto inquietante: muove le zampe come fosse davvero un animale e la sua andatura, unita al ronzio elettronico e meccanico nel silenzio del bosco sembra calibrata per un film horror. Nella migliore tradizione cinematografica, ciò che mi colpisce del mulo elettronico è che nulla lo ferma. Riesce a camminare sul pietrisco, in un bosco, su un terreno accidentato, e neppure le spinte o il ghiaccio lo fanno cadere! Occhio. Siete avvisati. Quando un'orda di quelle creature vi inseguirà in mezzo ad un bosco, di notte, dotate di sensori capaci di cogliere il movimento o il calore del vostro corpo... bhe, sperate solo che mandino in avanscoperta i robot sommelier!
 Dopo quasi tre mesi di fermo della scrittura questo blog si è un po' impolverato. Sembra la vecchia casa della nonna. Con i pizzi e i tomboli sotto i vasi e il divano coperto di plastica. Insomma, qui ultimamente c'è stato poco movimento. Io nel frattempo sono incredibilmente riuscito a finire la tesi di dottorato, ed ora che il mio fegato è uno sconosciuto composto di caffeina, aulin e acido acetilsalicidico, sto sgombrando la scrivania dai libri, fotocopie, carte e appunti vari. Esco e mi accorgo che è arrivata la primavera, l'aria profuma, e tra una pozzanghera e l'altra il mondo sembra sull'orlo di rinascere. e mentre noi stiamo ancora a parlare di "valori di famiglia" (nel modo peggiore possibile, ovviamente), in Olanda liberalizzano il sesso nel parco, per cui una bella passeggiata per rinfrancarmi dalle lunghe fatiche tra pioppi, ippocastani, aceri, betulle e giovani coppie avvinghiate, non me la toglie nessuno.
di stefano del 08/02/2008 @ 12:03:00, in viaggi, letto 3570 volte
Non è il motivetto dei white stripes - né quello degli scorsi mondiali di calcio (che poi è lo stesso) - ma il solito vecchio fiume più lungo d'Italia, e il viaggio che Michele ed io abbiamo fatto lungo le sue acque. Una nuova uscita (molto bella) Il portale regionale di Repubblica.it ha pubblicato un servizio con testo di Michele e foto mie: clicca qui per l'articolo  Che abbia finito? Per ora sì, ma non temete, il grande fiume ha in serbo altre sorprese...
Non amo i post, i siti o i messaggi con le donnine nude. Non che abbia nulla contro le donne nude, per carità, ma ho sempre avuto l'idea che scrivere, parlare e fare ironia sul sesso e sulle donne nude sia un modo un po' triviale per attirare spettatori. E allora perché tutta questa tirata sull'argomento DONNE NUDE, se non per cercare di guadagnare un po' di posizioni su google? Ecco il motivo. Guardate l'immagine seguente, presa da quel sito faro di informazioni e civiltà contemporanea che è repubblica.it. Nella sezione calendari, che continua ad essere aggiornata nonostante sia febbraio inoltrato, è apparso un nuovo almanacco ricco di foto di signorine svestite dallo sguardo ammaliante e acuto.  Vista? Bene! Allora? cosa notate? a parte lo scontato? Guardate bene, osservate con attenzione... in basso... sempre più in basso... Sì!!! ESATTO! La gnoccolona di turno sta usando i MIRACLE BLADE SERIE TRE!! quello che tiene in mano è niente meno che il coltello chopper affetta tutto con tanto di sfera actu-grip per meglio bilanciare il peso della mano mentre si taglia la verdura. E ci sono anche le scanalature per non fare attaccare il cibo al coltello!!!! Di seguito, il necessario paragone:  Siete convinti? Finalmente un bel calendario, finalmente una donna che ha ancora qualcosa da dire in cucina. Chi se lo sarebbe mai aspettato! Chissà cosa direbbe Chef Tony o quello psicopatico americano che lavora nella cascina sperduta nel bosco e ha inventato la sfera actu grip e l'impugnatura triangolare per meglio affrontare anche le verdure più turgide e resistenti! Lo vorrei qui, lo psicopatico, e magari anche Chef Tony, solo per dire che, io, di sfere actu-grip ne vedo tre... ma forse questo è meglio non dirlo, soprattutto davanti ad uno psicopatico armato di coltello!
 Non mi piacciono i siti non aggiornati, quindi, dato che per un po' latiterò, mi sembra giusto avvertire. Per tutto gennaio sarò assente da questo blog causa conclusione del dottorato di ricerca (con relativa stesura definitiva della tesi). Sì, insomma, devo finire la tesi per fine gennaio, e dato che ho anche improcrastinabili impegni di lavoro, da qualche parte mi tocca tagliare. Ma resistete! un mese passa in fretta!  Tesi di dottorato in cosa? Non voglio annoiarvi con lunghi discorsi sulla filosofia e la scolastica dell'alto medioevo, per cui aggiungo qualche link di argomenti correlati! a presto! arti liberaliGiovanni Scoto Eriugena neoplatonismoastronomia anticamusica anticascolasticadivertitevi e pensate che io ci passo la notte!
Qui sopra dovreste trovare alcune foto, non più di tre o quattro, che illustrano un sasso, rotto, con l'interno cavo. Da un particolare della foto si dovrebbe comprendere che il sasso è un'accurata riproduzione di un sasso. Sì, insomma, è finto. Da fuori sembra proprio una bella roccia, grigia, screziata e sfaccettata, però, guardando l'interno si intravedono i diversi strati plastici che la compongono, con tanto di texture finale.
Questa particolare roccia finta l'ho trovata su una spiaggia. L'ho presa con me convinto della sua autenticità, e solo più tardi mi sono accorto dell'inganno (mi è caduta per terra rompendosi). Appena l'ho scoperto ho pensato: "oh! adesso lo scrivo sul blog!!".
Bene, l'ho fatto.
Ma, a parte l'assurdità di tutto il discorso, qualcuno potrebbe chiedersi dove sono le foto dell'oggetto in questione. Non ci sono. Perché è stato tutto un sogno.
Un sogno così vivido e reale che alla fine di tutto davvero ho pensato - in sogno - "oh! adesso lo scrivo sul blog". Poi mi sono dimenticato tutto fino a questa mattina quando, passeggiando per strada, non so per quale motivo mi è tornato in mente.
Prima ho riso e ho pensato di dimenticare tutto, ma poi, dato che la prima idea era stata quello di scriverlo, ho pensato che avrei dovuto farlo comunque.
ed eccolo qui.
bellissimo, ipnotico e angosciante: JK Keller ha montato in un unico video di un minuto e mezzo otto anni di foto. Dal 1998, infatti, ogni giorno Keller si è fatto una foto nella stessa posa, senza saltarne uno, e continuerà - così afferma - fino all'ultimo. ecco il risultato: http://www.c71123.com/daily_photo/
 Eccomi qua, in posa da intellettuale, mentre osservo Michele raccontare le nostre peripezie di viaggio sul Po a La terra trema, l'appuntamento di contro-gastronomia del Leoncavallo. Una bella serata, molto partecipata e attenta. Riportare le esperienze di viaggio e i pensieri scaturiti dagli 11 giorni di navigazione è stato per me un modo per focalizzare il fine del viaggio. Mi sono ritrovato a pensare al Po come ad una zona di frontiera, fuori dalle città e dalle strade, le uniche zone di mondo che oggi abitiamo e consideriamo civili. I fiumi, le sponde e i percorsi alternativi sono luoghi da Hic sunt leones. E penso che il fiume muoia perché non risponde più alla legge del massimo risultato col minimo sforzo. Dietro tante spiegazioni si nasconde una dura e semplice legge di mercato: non conviene più navigare e lavorare sul fiume, non è redditizio. Tutto il resto si può simulare e dissimulare. (sono sintetico e mi fermo qui con le considerazioni... non basterebbe un libro per parlarne, figuriamoci un blog!) Molto bella anche tutta la mostra mercato de La terra trema, anche se vedere una tale massa di persone con un bicchiere in mano alla ricerca di un vino da assaggiare mi ha portato ad immaginare che il girone infernale dei golosi possa essere pressapoco uguale: una fiumana infinita di gente con un bicchiere alla ricerca di qualcosa da bere - che, contrappasamente parlando, non avrà!
Una scena: -Buongiorno -Buongiorno, -Cosa proponete? -Abbiamo questo barolo del '99, ottima annata e ottimo vino. Lo prepariamo seguendo le più rigorose teorie biodinamiche e rispettando le antiche tradizioni contadine che già mio nonno praticava ma nel contempo affiancando le moderne tecnologie per creare un prodotto genuino e perfetto! -mmhhh! sarà buonissimo! me lo fa assaggiare? -No!
un'altra: -Salve, cosa c'è in quella bottiglia? -Questo? Ah! che occhio signore! mi permetta, si vede che lei è un esperto! Ha subito addocchiato il nostro vino di punta. E, del resto, come rimanere indifferenti? Guardi che colore, senta i profumi: li percepisce i sentori complessi e morbidi che si amalgamano senza però sovrapporsi? -Mamma mia! un paradiso in un bicchiere! Me ne versa un po'? -No!
ultima: -Buondì! Vedo che avete ricevuto un sacco di premi per questo vino! -Certo! Questo vino non solo nasce da un vitigno selezionato, ma subisce anche una lavorazione unica e viene fermentato secondo una tradizione antichissima! -Davvero? E qual è? -Non gliela dico!
fine girone dei golosi (la bella foto è di Elisa Del Moro)
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