Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 Anche questa rassegna stampa si apre con un'immagine cosmica: Mercurio. La notizia? Secondo una notizia diffusa dalla NASA, il primo pianeta del sistema solare si sta " restringendo". Causa del fenomeno la solidificazione del nucleo di ferro liquido. Giracchiando per il sito, mi sono imbattuto in un argomento di cui avevo già letto un paio di mesi fa: nibiru. Nibiru è un nuovo inquilino del sistema solare scoperto da poco. Il pianeta è grande come Plutone ma distante dal sole tre volte tanto. Le sue peculiarità sono il freddo e l'oscurità, dato che il sole, a quella distanza, è poco più di una stella grossa. Ma questo non è tutto... Ad ogni notizia astronomica spesso se ne affianca una complottista e catastrofista, e Nibiru non si esime da questa tendenza. Ma qui, raggiungiamo vette ineguagliabili (magari poi hanno ragione e tra quattro anni maledirò quello che ho scritto stasera  ). Nibiru, o Pianeta X, è un corpo celeste che si avvicina pericolosamente alla terra, fino ad arrivare tremendamente vicino nel... 2012! Questo causerà immensi cataclismi nel nostro pianeta, ed è per questo che la fondazione Rothschild (che sta seguendo la traiettoria del pianeta) sta finanziando un progetto di "arca di noè delle sementi" nel polo nord, per salvaguardare le biodiversità in caso di cataclismi. A questo si aggiunge che secondo altri ricercatori indipendenti, il pianeta sarebbe abitato dagli Annunaki, semidei giganti che avrebbero portato la vita sulla terra, che sarebbe passato in orbita terrestre già 3600 anni fa (alcuni ne ritrovano citazioni in testi babilonesi), che avrebbe distrutto il famoso quarto pianeta ora ridotto ad una fascia di asteroidi e che sarebbe la causa dell'innalzamento della temperatura terrestre... Tutto è ovviamente tenuto nascosto da governi e religioni. Ci sono davvero molti link sul tema, basta fare una ricerca nibiru su google, ma il più ricco di informazioni è sicuramente questo! Per concludere con un altro X-Files, il 30 giugno scorso è caduto (è proprio il caso di dirlo) l'anniversario di Tunguska. In questa remota regione della Siberia, il 30 giugno 1908 un enorme boato fu udito ad oltre 1000 chilometri di distanza, e "qualcosa" abbatté oltre 50 milioni di alberi in una zona di oltre 2000 chilometri. La tesi più accreditata, ancora oggi, è quella di un meteorite, ma il cratere non è mai stato trovato. Per la parte tecnologica, ecco Fring, programmino per chattare col cellulare in qualsiasi hotspot, passando per i proprio account gmail, o yahoo o msn. Il prossimo fine settimana, invece, prende il via Castelbasso 2008, uno degli appuntamenti culturali più interessanti dell'estate. In un piccolo borgo semi disabitato dell'Abruzzo, per due mesi si susseguiranno concerti, installazioni, dibattiti e molto altro.
 La Rocca, a San Leo, non è solo lo splendido castello che domina tutto il borgo antico, ma anche un ottimo ristorante che si trova proprio tra la parte antica del paese e la salita che conduce fino alle porte del maniero. Basta un'occhiata al ricco di menù per rendersi conto di avere a che fare con una schietta cucina territoriale, rivisitata, in parte, ma senza fronzoli o svolazzi. Ogni piatto racconta una precisa selezione di materie prima di grande qualità, di sapori e profumi tutti molto ben equilibrati. Il pranzo è una lunga ascesa: buoni gli antipasti, ottimi i primi, squisiti i secondi. Tra gli antipasti, da assaggiare la selezione di affettati, classica ma appagante, e il carpaccio di chianina affumicata. Conquistano i tortelli di magro (ricotta e bietole o spinaci) conditi con olio di oliva di Cartoceto e formaggio di fossa. Di questo piatto si rimane sorpresi per il grande equilibrio: ogni singolo sapore - e che sapore! - è sempre ben riconoscibile. Interessanti anche le tagliatelle al ragù. Anche in questo caso un piatto classico della tradizione - e fatte a mano - ma preparato con grande cura. Il cuore di costata è forse il piatto più ghiotto del ristorante, richiesto in continuazione e preparato, come suggerisce il nome, con una carne tenere come il burro ma molto saporita, condita con rosmarino e olio extravergine. La lunga pirofila di acciaio non fa in tempo a posarsi sul tavolo che è già stata ripulita. Notevoli - e più ricercate - anche la spalla di agnello con mentuccia e fossa, e il carré di agnello al Timo.  Buoni i dolci, sia quelli più locali, come la mousse di visciole con gelato artigianale, che gli internazionali come il semifreddo ghiacciato di cioccolata, o quello albicocca e amaretto. Completano il pranzo una ricca cantina che propone le eccellenze del territorio, Piceno e Conero, e un ambiente piacevole e spazioso, una grande sala con cucina a vista e grossi finestroni che regalano un bel panorama sul paese. Tutto per 35 euro a persona circa. Ristorante RoccaSan Leo via Leopardi, 16 tel. 0541 916241
 Spendo molto tempo davanti al computer, leggendo giornali o al telefono intervistando o parlando, cercando un po' di notizie, di novità e di curiosità su cui costruire un articolo. Non tutto diventa materiale per un pezzo. Quasi tutto, però, merita di essere raccontato e divulgato, cosa che normalmente faccio con amici e conoscenti e, da oggi, con le notizie di questa nuova sezione. La rassegna stampa settimanale (spero) raccoglierà le principali news raccattate in giro per il mondo. Qualche volta saranno poche righe, giusto per sapere cosa esiste, qualche volta monografie approfondite, seguendo l'ispirazione del momento. Spero vi piaccia... Fino alle 19 di domani, 18 giugno, si può partecipare al download day per scaricare la versione 3.0 di firefox (che sto usando proprio ora) e cercare di stabilire il guinnes di "programma più scaricato in un giorno". Per quanto valgono i guinnes. Sempre sul lato web, gli amanti di foto digitali hanno, da oggi, due siti in più da scartabellare e a cui partecipare. Il primo è panoramio.com un sito di social networking nel quale condividere le proprie foto, in stile flickr, ma dedicato ai luoghi del mondo. Il portale è interfacciato con google earth e, in breve, permette di esplorare tutti i luoghi del mondo, dalla mappa, attraverso le foto degli utenti. Il secondo non è un vero e proprio sito ma un'interfaccia per navigare su flickr ad opera di un giovane programmatore tedesco: http://taggalaxy.de/. Questo non lo voglio commentare. Guardatelo! perché è una vera sorpresa! A proposito di stelle e galassie merita una visita il sito del telescopio spaziale Spitzer, il gemello di Hubble, che ha creato la più grande mappa della via lattea da srotolare foto dopo foto. La mappa della nostra galassia si può vedere qui. Ci aggiungo (siore e siori) una suggestiva immagine fornita da Spirit di un tramonto sul suolo marziano: quiCosa lega le profondità siderali agli abissi marini? I geoducks. Cosa sono? Sono degli esseri inquietanti che sembrano partoriti dalla mente di H. P. Lovecraft, degli alieni che potrebbero assumere il ruolo di progenie stellare di Cthulhu che invece abitano indisturbati i fondali dei nostri mari, spesso naufragando nella costa occidentale degli Stati Uniti e in Cina (dove vengono anche consumati). Io non so se sono veri (molto probabile che lo siano) o abile creazione di qualche grafico virale. Ma sono quanto di più inquietante e alieno sia capitato sotto il mio sguardo (infatti non voglio pensare a quante "cose" esistono che neanche riusciamo ad immaginare). Per scoprire anche voi tutto, ma proprio tutto sui geoducks fate un salto qui. Qui, invece, per una vasta carrellata di foto!
di stefano del 08/06/2008 @ 23:38:00, in viaggi, letto 1370 volte
   Non sono un amante dell'auto. mi piace partire per un viaggio e apprezzo la libertà delle quattro ruote per gironzolare qua e là nei lunghi tragitti, ma altrimenti preferisco altri mezzi di locomozione. da quando mi sono affacciato al mondo del lavoro, ho sempre cercato di strutturare i miei impegni e i miei spostamenti utilizzando al minimo l'automobile. da un paio d'anni, però, da quando ho aperto una piccola agenzia di comunicazione a Sassocorvaro, Montefeltro, pochi chilometri da Urbino, le volte che mi reco in ufficio sono costretto a farlo in macchina per impossibilità di farlo con altri mezzi e per la notevole distanza da rimini (siamo attorno ai 50 km) beh, devo dire che in due anni di avanti e indietro, e di chilometri e chilometri macinati, non mi sono ancora stancato della strada che percorro. pochi chilometri per uscire da rimini e dal caos cittadino e mi ritrovo su tranquille e poco battute strade di campagna in cui le stagioni si rendono manifeste e i profumi entrano violentemente nell'abitacolo, anche a finestrini chiusi! c'è chi è costretto a guidare da milano all'hinterland o dal centro di roma alla periferia o da un luogo all'altro su brutte statali invase di capannoni e bruttezze offensive. ecco! in questo mi ritengo davvero fortunato. una strada bella, un po' di musica di sottofondo e la goduria di un paesaggio sempre vario e bello, profumato e così poco umanizzato, fatto di calanchi rugosi, declivi morbidi e quasi paffuti, qualche casa isolata, vento e cime che si alzano appena dietro la curva. Ah! dimenticavo. queste foto sono della Val di Teva, la strada che collega Mercatino Conca a Mercatale di Sassocorvaro, scorciatoia che permette di tagliare molti chilometri evitando le belle Montecerignone e Macerata Feltria.
Quando devo scrivere una recensione di un ristorante, per lavoro o per piacere, una delle prime cose su cui mi fermo a riflettere è il ricordo che ho della cena. Si mangia bene in molti locali. Ma nella maggior parte dei casi dopo circa un paio di giorni, massimo una settimana, il ricordo sfuma, si fa evanescente, poco più di una sensazione piacevole incastrata da qualche parte nella memoria. Ci sono però ristoranti e cene che si fissano nel ricordo. Ti rimane vivo il piatto, il colore delle pietanze e, se proprio non il sapore, almeno il momento in cui hai mangiato e il piacere legato a quell'istante. Se invece anche i sentori e i profumi si sono cristallizzati nel ricordo, allora la serata è davvero meritevole. Ecco perché prima di scrivere una recensione lascio passare qualche settimana. Tanto non c'è fretta. Lavoro solo per mensili... Meno di un mese fa, ho fatto una cena con una manciata di parenti All' antica porta di Levante, a Vicchio, il borgo in cui nacque Giotto, tra Firenze e l'Appennino. La zone del Mugello lo conosco bene, ci sono stato parecchie volte, ma a Vicchio no. Qui, si trova l'Antica porta di Levante, il ristorante di Christian Borchi e Simone Draisci, nel centro di Vicchio, sotto un pergolato che profuma di glicine e all'interno di un palazzo antico, quelli in cui ci si perde tra scale, passaggi e pertugi. All'ingresso classico fa seguito un salone a vetrate con vista sulla campagna circostante. Ci accomodiamo qui. Il luogo è molto raffinato, forse anche troppo, ma non pomposo né ingessato. Ci tuffiamo nei menù, stagionale, e ordiniamo. Da quel momento è un susseguirsi di colori e profumi intensi, forti, amalgamati e ricchi. I sapori sono schietti, eppure ricercati. Nascono dalle ricette del territorio e proseguono per strade originali. Come gli antipasti, la terrina di piccione e pistacchi con salsa di piccione al tegame e il tronchetto di fegatini al vin santo con pane allo zafferano fatto in casa. In questa parte di Toscana, fegatini e piccione sono piatti tipici dal gusto forte e spiccato, ma qui acquisiscono un'ulteriore sfumatura, un arricchimento che li rende ancora più intriganti. In particolare il tronchetto trasforma i crostini ai fegatini in un piatto che mantiene inalterato il sapore ricco del fegato, ma con una consistenza affascinante e gustosa. Buoni i primi. Gli gnudi di ricotta e ortica saltati al burro e salvia, e i tagliolini al prugnolo. Ma non è qui, secondo me, che la cucina si esprime ai massimi livelli, come invece accade con i secondi. Col petto d’anatra alle spezie con caponata di verdure, con una carne ottima, tenera e saporita, addolcita dalle spezie, dal cumino e dalla caponata, o col filetto di tonno fresco con pesto di pomodori secchi e contorno di fagioli borlotti in insalata, col trancio di pesce cotto al sangue e dall'interno rosso e fresco, delicatissimo e tenero, in perfetto contrasto con i pomodorini, o, infine, con l'agnello al forno con marinata di limone miele e salvia, ricetta capace di coniugare il gusto deciso della carne di agnello con una mescolanza di sapori che riporta in vita i profumi di tradizioni antiche, medievali e romane. Una tendenza all'agrodolce, quella dei secondi, gestita con maestria e soprattutto con equilibrio, che dà vita a piatti che si mangiano con grande gusto, percependo tutti i sapori nel loro amalgama. Sapori che si appoggiano ad ottime materie prime, fresche e di prima qualità. Non sono abituato a dare voti. Solitamente racconto. Ma sarei disposto a ripartire da Rimini, farmi un paio d'ore di strada (bella, tra l'altro: Rimini Faenza in autostrada, poi lo svalico sulla Colla con arrivo a Borgo San Lorenzo e di lì a Vicchio) per tornare ad assaggiare quei piatti. Il ricordo vivo mi spinge in quella direzione...
In modo del tutto inaspettato, ho visto il finale dell'Eurovision song contest. Già!, perché qui a Rimini si riceve San Marino RTV, e siccome la piccola repubblica ha un gruppo alla manifestazione ha trasmesso l'evento in diretta. Vincitore della 53esima edizione il russo Dima Bilan con believing. A vista una variazione di Scialpi vestito tutto di lino bianco con camicia slacciata e circondato da altri due ragazzoni, il primo alle prese con un violino stradivari dal valore inestimabile, e il secondo con pattini da ghiaccio che ballava al ritmo della canzone melensissima. Il prossimo anno, Mosca si prende lo spettacolo che va a casa del vincitore. Ecco spiegato perché l'Eurovision non arriva mai nella provincia Italia! Perché noi lo snobbiamo e non ci mandiamo nessuno e neppure lo trasmettiamo... La manifestazione è divertente e comunque curiosa. Me la vedrei bene commentata dalla Gialappa's: le tamarrate non mancano! Però è divertente sentire tutte le più diverse lingue del vecchio continente che si alternano ad un inglese colorito da accenti incomprensibili. Ultima nota, molto carine le inviate dalle capitali europee e simpatici i commentatori sammarinesi... sicuramente meglio di pelle di cuoio-Carlo Conti! Chi vuole vedere qualche cosa può andare sul sito di Eurovision e scaricare il plug-in necessario, o semplicemente youtube con le parole di ricerca Eurovision 2008
 Ammetto la mia ignornanza. Ho scoperto solo oggi dell'esistenza dell'Eurovision song contest, un festival musicale europeo (e non solo, dato che partecipano anche Israele, Armenia e, in passato, anche il Marocco) che esiste da ben 52 anni. E perché l'ho scoperto solo oggi? Perché sei ignorante, direte voi. Sì, in effetti è in parte così, ma anche perché, come riporta il corriere, questo festival è snobbato dall'Italia (e anche quest'anno la RAI lo snobberà). E il corriere ne dà immediata dimostrazione. Cliccando sul piccolo box, infatti, non si apre la notizia del festival, ma una galleria di foto che illustra il festival mettendo in scena i personaggi più bizzarri, a mo di caricature, senza dirci nulla di più di questa kermesse. Così mi metto a fare qualche ricerca su google. Cercando in italiano non si trova un'acca, ma passando alla ricerca in inglese il primo link che viene fuori è proprio quello del festival: www.eurovision.tv . A questo punto divertitevi a scorrere la lista dei partecipanti per trovare tutti, ma dico tutti i paesi Europei, compresi Malta, San Marino, Andorra, Svizzera (che candida Meneguzzi) ed extraeuropei tranne l'Italia. Bene! Continuiamo così, facciamoci del male da soli! Ora, magari il festival è quello che è, ci sono gruppi che sembrano effettivamente, pittoreschi - ma anche divertenti, passerà la moda dei gruppi musicali fatti solo di modelle e modelli? - ma è comunque una manifestazione europea, e si nota, tra le altre cose, la presenza di soli (tranne uno o due casi) gruppi giovani e giovanissimi. E noi qui a fare le polemicone e i titoli di giornale su Pippo Baudo e quella panzanata già morta e sepolta del festival di Sanremo. A scorrere la storia del Festival si scopre che in passato l'Italia ha partecipato, sebbene la notizia non sia mai circolata tanto, con personaggi come Domenico Modugno, Enrico Ruggeri e molti altri. Giusto per dare un'idea della rappresentazione, nel 74 vinsero gli ABBA, famosi non solo per essere palindromi. Che volevo dire con questo post? Non lo so, ma mi fa un po' di tristezza questo snobismo europeo tutto italiano. A me l'Europa piace, mi sento cittadino europeo e mi piace anche nelle sue manifestazioni un po' kitsch e grottesche. E poi basta con questo snobismo tutto classico e accademico con gli italiani ancora convinti di essere i più bravi del mondo dall'alto delle rovine dei loro templi, della grandezza di Roma, della forza del Rinascimento... SVEGLIA! Fate un giro sul sito, secondo me merita!
 Qualche tempo fa avevo postato un paio di link a due video in cui un ragazzo saltava e si lanciava in evoluzioni con un'asta che qualche burlone di internet aveva ritoccato con effetti speciali trasformandolo in drunken jedi. La cosa era finita lì. I due video, divertenti, davano secondo me una buona presentazione del fenomeno web 2.0 e di come si possa diventare star in modo del tutto involontario. Proprio ieri, durante un po' di zapping su youtube, ho trovato un altro video con lo stesso protagonista – e con la stessa scena – e poi un altro e un altro ancora. Così, incuriosito, ho iniziato ad approfondire il caso e ho scoperto che lo Star Wars Kid (così è conosciuto, a causa del suo tentativo di imitare Dart Maul, comprimario malvagio in Episodio I) è un protagonista suo malgrado. Secondo quando riportato da wikipedia, Star Wars Kid aveva girato quel video durante una pausa a scuola, dimenticandolo nei sotterranei dell'edificio dove è rimasto per parecchio tempo prima di essere scoperto da altri ragazzi e lanciato nel web con Kazaa. In due settimane era stato scaricato già milioni di volte. La famiglia del ragazzo ha intentato causa contro i quattro compagni di classe da cui alla fine ha ottenuto 351.000 dollari. Nel frattempo, però, quello che doveva succedere era già successo. Prima lo Star Wars Kid era stato scaricato nella sua versione originale, poi trasformato in un episodio di star wars e poi in altre innumerevoli parodie, alcune riuscite meglio e altre peggio. Di pari passo, il fenomeno si faceva conoscere e rientrava senza mezze misure nel mondo nerd, come ben stigmatizza Weird Al Yankovich nel video White & Nerdy (video di cui purtroppo riconosco tutti i riferimenti!!). Ad oggi, insieme al taschino porta penne, gli occhiali spessi con montatura nera e riparati con lo scotch, la passione per la fantascienza e le pettinature improponibili, lo Star Wars Kid è un'icona nerd. Capisco che la cosa possa averlo scosso. Sempre su wikipedia si parla di lunghe sedute con lo psichiatra, ma potva andargli peggio. Numa numa, altro fenomeno web, era “consenziente” - meno divertente – ma questo non gli ha risparmiato di vedersi intitolare un Numa numa fat contest, senza prenderci una lira, e l'appellativo di Web celebrity imbarazzante dal New York times. Tutti questi famosi “del web” rimbalzano infinite volte nella cultura contemporanea e appaiono oltre che nei video musicali, anche nei film e nelle principali serie televisive quali I Simpson, i Griffin, South Park, diventando dei meme, ossia delle entità di informazione della cultura umana. Di tutt'altro aspetto i video di Tron Guy, altro fenomeno di youtube appassionato dell'omonimo film tanto da realizzare la mitica tuta di tron e indossarla nei suoi video. Anche Tron guy in breve è diventato un'icona e un fenomeno internettiano ma gestisce il suo ruolo in modo più distaccato e sociale, tanto da partecipare anche al bellissimo video we are the web per la salvaguardia di internet. In definitiva, se siete nerd e amate la fantascienza, la musica, i combattimenti, dungeons&dragons, i giochi per consolle, i manga giapponesi, gli otaku, i vecchi videogiochi anni '80 e vi piace mettervi in mostra con i vostri amici... assicuratevi che nessuno abbia la telecamera!, o potreste diventare l'idolo di tutti noi nerd ed essere scaricati più di Pamela Anderson, ma meno di All your base are belong to us!
di stefano del 04/05/2008 @ 23:21:00, in viaggi, letto 2181 volte
 Qualche foto e poche parole. Il ricordo di un bel viaggio a Brescia e sul lago di Iseo. La città è molto elegante, signorile. Entriamo nel centro sotto una statua torva, che ricorda quasi un nazgul! Certo, l'auspicio non è dei migliori, ma in realtà a parte burlesche indicazioni per un parcheggio, che sembravano una partita ad Scotland Yard, la permanenza in città non ha avuto nulla di cui lagnarsi.     A partire dal tempo, sereno e ventilato, fino alla scoperta della città, sia della parte più moderna, ottocentesca, sia per le vie più antiche, in cui abbiamo girovagato alla ricerca di un ristorante. E' stata una famelica caccia verso un posto in cui sedersi e mangiare. Senza guide, consigli o indicazioni, nella speranza di voltare un angolo e dire - toh! ho trovato un'osteria, e sembra buona! E così è successo, per una volta. All'Osteria della Zia Gabri abbiamo mangiato bene. Buoni i primi, maltagliati allo stracotto, sopra tutti, e deliziosi i secondi, tra cui spiccavano l'agnello arrosto e il fegato alla veneziana.  Non so se quello che sto per esporre sia un luogo comune, ma i bresciani sono un po' musoni. Ti guardano così, quando entri in un locale, come se dessi un po' fastidio. Più amichevoli e gioviali quando esci... Pochi sorrisi, insomma, non proprio da burberi montanari amanti della solitudine, o con la puzzetta sotto il naso per turistelli sprovveduti, ma neanche caldi e accoglienti Unica nota di biasimo la mostra America, meta del nostro viaggio. Non tanto la mostra in sé, interessante, soprattutto la prima parte e meno la seconda, ma per l'impossibilità di portarsi dietro il passeggino per il pupo, abbarbicato in braccio per due ore come un lemure del Madagascar. Insomma, se volete le famiglie ai musei e alla ricerca dell'arte, venite un po' incontro, per quanto passeggini e marmocchi possano essere anche ingombranti. Della mostra notevole i paesaggisti delle prime sale e le esperienze di viaggio italiane, con città semideserte abitate solo da solitarie rovine romane e pastori vestiti come Titiro e arcadi anche a fine '800: così pittoresco!  Il turismo del lago d'Iseo la sera ricorda la Rimini degli anni '80, con i localetti proprio a pochi passi dal lago, discoteche tamarre, gente vestita in modo alquanto discutibile e gonzi di periferia da film di Jerry Calà. Molto più bella la domenica mattina, con un po' di nuvole basse e di grigiore diffuso che dopo poche ore si apre in una calda giornata assolata. Gli incontri scontri con musoni non mancano. Come l'ilare barcarolo che non si degna neppure di dirci se è quella la barca che dobbiamo prendere per raggiungere Montisola oppure no, o le scarse notizie dei locali riguardo a luoghi mangerecci.  Nonostante tutto finiamo in un ristorante da comunioni e cresime, in cui siamo gli unici avventori a prendere il misto pesce di lago, mentre imperversa il fritto di mare. O esiste un canale sotterraneo che collega Iseo con l'Adriatico, o mi sfugge qualcosa. I primi sono un po' troppo pasticciati, ma il pesce dell'antipasto è molto interessante, soprattutto la tinca e il missultin.
 Sotto la pioggia battente mi avvicino al bancone e prendo due bacchette cinesi. Le stacco e le strofino assieme, per pulirle. Il vecchio mi si avvicina. dammene due, gli dico. Lui mi guarda e indica due, due, come a dire, quattro. Gli ripeto, due. e lui dojo do, quattro. Lascio perdere, mi siedo e aspetto la mia porzione. Ora ci manca solo che spunti un messicano a dirmi che ci sono da ritirare quattro lavori in pelle. E' proprio l'ultima cosa che vorrei, oggi. Ora voglio solo il mio sushi. Ok, lo ammetto. non sono memorie mie. i più scafati avranno riconosciuto una delle scene iniziali di blade runner, capolavoro di fantascienza che proprio l'anno scorso celebrava 25 anni ottimamente portati. Le mie memorie del sushi risalgono ai miei primi viaggi a milano, di parecchi anni or sono. Ho sempre invidiato a Milano, la città europea per eccellenza, la grande varietà di ristoranti, negozi e piatti da ogni parte del mondo, ed ogni volta che rimini esce dal suo provincialismo e apre un negozio che mi porta qualche sapore dal mondo, io sono molto, molto felice. Questo sushiwasa, in via destra del porto (tel. 0541 337961), non è il primo giapponese della città. E' il terzo, in ordine di tempo. Ma il primo take away e con consegna. L'ho provato stasera e ne sono rimasto colpito. Pesce fresco, riso buono e sapore di crudità che fa venire voglia di mangiarne ancora. Il pesce spada sarà anche inflazionato, ma tagliato spesso, fresco, con quell'odore di mare forte e travolgente conquista immediatamente. La mia passione rimangono i makisushi, avvolti nell'alga nori, qui in versione salmone e avocado. Spero che, a fianco della sempre ottima piadina con prosciutto e pomodori in gratin, aprano sempre più sushi shop, ristoranti cinesi, kebab, indiani e rimango in attesa di cucina africana, argentina, russa, e di ogni parte del mondo. Lo dico più forte oggi, di fronte alla vittoria della Lega.
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