Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
di stefano del 02/02/2007 @ 20:52:00, in viaggi, letto 1346 volte
 Al secondo giorno di permanenza a Castelmezzano, qualcuno mi ferma e mi fa qualche domanda, a forza di vedere la mia faccia in giro a far foto. Chi sono, cosa faccio, da dove vengo e qualche chiacchiera di conseguenza. Ma il tipo truce con lo sguardo omicida e il mozzicone di sigaretta in bocca continua a guardarmi nello stesso modo. Oggi mi aspettava sulla strada poco fuori la città.  A Pietrapertosa un signore mi ha offerto il caffé, portandomi nel bar centrale del paese a fare quattro chiacchiere. Il borgo dista pochi chilometri in linea d'aria da Castelmezzano, e dai punti panoramici si vedono l'un l'altro. Non sono luoghi ignari del turismo, ma nel contempo gli abitanti non sembrano molto abituati a fannulloni che girano a guardarsi intorno così come faccio io. Così sono un po' restio a fotografarli, e alla fine perdo qualche scatto interessante. Io sono sempre stato appassionato di astronomia. Ma alla fine della giornata mi metto una mano sul cuore e mi chiedo: perché finanziare missioni su Marte quando la Basilicata è praticamente inesplorata? Non è una formula giornalistica affermare che certi borghi, qui, sono fuori dal tempo. Lo sono. Si respira nell'aria. Sarebbe necessario rimanere immobile come pietre, con la pioggia che ti riga e scava rughe per decenni per capire questa terra silenziosa e antica. Oggi ho viaggiato parecchio e sono arrivato prima a Tricarico e poi a Matera a vedere i famosi sassi. Nel mezzo un paesaggio selvaggio e desolato, con lunghe strade che tagliano valli, colline, dirupi e boschi di eucalipti. Ogni paese ha la stessa struttura, con la parte vecchia cadente e praticamente abbandonata, non fosse che per un pugno di vecchi, qualche gatto e poco altro. Sembra che ormai questi borghi abbiano esaurito la loro spinta vitale. Le persone abitano più che altro nelle parti nuove.  Ma ciò non toglie che hanno dell'incredibile, soprattutto Matera. In una bella giornata invernale vuota di turisti, la città mi ha schiacciato con la sua mole, tra vie deserte e palazzi di tutte le forme e dimensioni accatastati a caso che sembravano stringermi da ogni lato.
di stefano del 01/02/2007 @ 22:59:00, in viaggi, letto 1288 volte
 Arrivare nel profondo sud d'Italia, in Basilicata, e ritrovarsi sulle Dolomiti, di primo acchito lascia un po' perplessi. Eppure è così. Pochi chilometri a sud di Potenza, le dolomiti lucane disegnano un paesaggio improvviso e selvaggio. Sembra quasi che la mano di un Titano abbia schiantato la roccia più e più volte sino a creare questa bizzarra sequenza di picchi spezzati e cocuzzoli scabri e duri.   Il paese si stringe come può tra le forme delle montagne, con strade strettissime, infinite teorie di scalini e case aggrappate nei luoghi più incredibili. Camminando in giro è più facile incontrare gatti che persone, almeno fino alle 5 del pomeriggio, quando, intorno al piazzale della chiesa (con piazzale non immaginate nulla di più largo di una via di normali dimensioni) e in via Roma si formano dei gruppetti. Si tratta per lo più di anziani, qualche ragazza e uomini con un cappello simile al basco, un mozzicone di sigaretta e lo sguardo appena un po' omicida che fissano me e la mia macchina fotografica. In realtà, a parte quest'ultimo, le persone dimostrano più curiosità che ostilità e mi chiedono in continuazione se ho fotografato anche loro. Una vecchietta, che grazie a dio camminava in compagnia di una accompagnatrice/traduttrice, mi ha dato il suo indirizzo perché le spedissi uno scatto. Ma sono i panorami che fanno da padrone in questo lembo di meridione, gli scorci che salgono dai vicoli sino alle cime delle dolomiti e il paesaggio che dal punto più alto si gode sul paese e su tutta la vallata. Solo qualche cima lontana ha uno spruzzo di neve, per il resto è anche troppo caldo per essere il primo febbraio...
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