
il fenomeno è ormai endemico e inarrestabile, l'effetto è spiacevole: comprando un qualsiasi quotidiano in edicola ci si ritrova a casa
la collezione dei poeti surrealisti polacchi del terzo dopoguerra, l'enciclopedia dell'arredamento essenziale, i saggi di cucina delle regioni d'italia, i libri dei premi nobel, i quaderni dei premi nobel, l'enciclopedia universale e quella galattica.non contento di aver soffocato le case degli italiani con libri spesso di edizione discutibile e poca utilità, da venerdì prossimo il quotidiano
la repubblica regalerà l'enciclopedia medica.
io, come molti dei lettori del blog, sono nato negli anni '70, periodo di grande furore delle enciclopedie. a quel tempo, tutti, e dico tutti, avevano in casa almeno tre enciclopedie:
una universale, un'altra per ragazzi sul tipo de
i quindici o
conoscere insieme e, soprattutto, l'immancabile
enciclopedia medica.
me la ricordo ancora, era signorile e rilegata in pelle blu, e faceva bella mostra di sé sulle mensole del salotto. ogni volta che ne aprivo un volume scricchiolava come se non fosse mai stata aperta. e infatti non veniva mai aperta. l'unico che ogni tanto la guardava ero io, che cercavo, sistematicamente,
pene,
vagina e le più orribili malattie pustolose che abbondavano in gran copia tra le pagine patinate dei 20 volumi.
ed è questo e solo questo, alla fine, l'uso che si fa in una normale famiglia della medio-bassa o alta borghesia (ma anche del proletariato o della nobiltà) di un'enciclopedia medica. risparmiate spazio sulle mensole e comprate qualche bel libro utile da leggere, che ne so un
burroughs, che associa alle più crude e truculente descrizioni anatomiche anche la droga e l'allucinazione: ideale per un dodicenne in formazione.