Pensai che in un paese nuovo c'è sempre qualcosa di nuovo da scoprire, e ripercorre la stessa strada da dove ero venuto non sarebbe stato particolarmente interessante o istruttivo.
di stefano del 24/09/2007 @ 23:55:00 in cinema, letto 1340 volte
il film è bellissimo! un capolavoro del fantasy con cattivi cattivissimi, buoni che qualcuno muore qualcuno no e maghi veggenti con vestaglie orribili.
sinossi: prendi il signore degli anelli e cambia qualche nome: aragorn => aurelio gandalf => ambrosinus/merlino (e un po' obi wan kenobi) frodo => romolo augusto legolas => soldato romano giovane gimli/boromir => soldato romano di colore battaglia del fosso di helm => battaglia del vallo di adriano. saruman => voadkin (o come diavolo si chiama) il tipo con la maschera tamarra passo del caradras => passaggio delle alpi non solo il film è bellissimo, le mura e i castelli posticci e i bizantini già arabizzati nel 460 A.D ma succedono anche cose davvero inaspettate. Il generale della IX legione, un centurione stanco con l'espressione da: "non combatto più ora ho messo su famiglia aka questa non è la mia guerra aka questa è la mia ultima battaglia poi vado in pensione" SOPRAVVIVE! così come quasi tutti i protagonisti, per un lieto fine senza confini.
a merito del film va detto che, per quanto la storia sia assurda ma potrebbe rientrare nel filone fantasy/romano (sì, insomma, di storico non c'è nulla), le scenografie e i costumi sono a dir poco ridicoli (ad esempio: i goti attaccano roma e appena passate le prime mura sono già nel palazzo dell'imperatore! ma dove abita?! in una torre di guardia?!??), gli attori però sono abbastanza bravi. si impegnano, anche in totale assenza di regia e nei momenti in cui lo sceneggiatore era fuori per una birra e il figlio di tre anni scriveva parole a caso sui copioni poi passati agli attori. La donna guerriera è ai confini della realtà, però è una bella figliola.
ma soprattutto, il film rispetta un canone imprescindibile della cinematografia contemporanea, e cioè che una bambina, dopo una scena di crudeltà gratuita, urla: ci uccideranno tutti! VOTO: 9+
di stefano del 22/01/2010 @ 12:11:05 in viaggi, letto 1069 volte
In quel centro commerciale che è l'aeroporto di Stanstead, pronto per il viaggio di ritorno da Londra in Italia, ho trovato una cartolina che pubblicizza una catena di bar in stile italiano. Sul fronte c'è un collage di foto con, in ordine, una simpatica vecchina con pane pugliese, un prosciutto crudo, una via di un paesello medievale, un uomo con una forma di formaggio più grande di lui, un bimbo a petto nudo che mangia gli spaghetti, sacchi di caffé e un'apecar. Ma dove viviamo noi italiani? Nel neorealismo? Forse. E a proposito di cliché, noi come vediamo l'Inghilterra? Per me è la terra dei college, dei campus, e di molte cose che avrei voluto fare o essere e che ora rimangono solo un'idea, trasformata dalla nostalgia. In effetti per me andare a Londra è sempre una bellissima esperienza!
Ma la realtà è sempre diversa. Per quanto la capitale del Regno Unito mi conquisti ancora con relativa facilità, due cose mi hanno colpito, soprattutto per la disparità con il nostro paese. La prima è che Londra è piena di poliziotti. Ad ogni angolo di strada, lungo i viali, nelle metropolitane, stazioni ed in ogni altra piazza c'è sempre almeno una pattuglia di polizia che sorveglia e controlla tutto. A Rimini mi sembrano già fuori luogo i due militari dell'esercito di pattuglia con un poliziotto. Di contro Londra è pulita in modo inimmaginabile. Non c'è una carta per terra o una scritta su un muro, neppure nella metropolitana che nel pensiero generale dovrebbe essere la casa dei writer e degli squatter più riottosi. Quasi quasi si apprezza un po' il sano stile anarchico italiano - che in realtà odio ma qua, forse, si è un po' troppo rigorosi.
Paragoni a parte Londra è una città fuori dai canoni. Qui sì, ancora più che a Roma, l'impressione è quella di visitare la capitale dell'impero (e immagino che New York lo sia ancora di più). Gli edifici, i musei, la disposizione delle strade sembra dire: -Ehi! Noi abbiamo conquistato ogni cosa. Noi siamo i padroni del mondo. Non ci sono storie-. Pare quasi di vedere John Cleese in divisa rossa da ufficiale partire per la guerra contro gli Zulu. A Trafalgar Square la colonna con la statua di Nelson rimane lì a dire: - Napoleone? - Oui? - prrrrrrrt - maledettì! Ma lo dice con fiera pomposità anglosassone, condita da un briciolo di spocchia. E a me, nel bene e nel male, sembra di fare parte di questo impero occidentale. Di venire dalle più remote province a guardare la capitale, a sentire cosa c'è di nuovo, a vedere gli spettacoli che non arrivano in provincia, ad osservare la gente che corre in metropolitana anche se passa un treno al minuto.
Westminster, il Big Ben, Piccadilly Circus, Trafalgar Square, Covent Garden, St. Paul, il Millennium Bridge, la City e poi il British Museum, Bloomsbury, Oxford Circus e Oxford Street, i must più o meno sono stati presi tutti. Abbiamo saltato il Tower Bridge e la London Tower per pioggia copiosa. Ma non ci si lamenta. In tre giorni, a gennaio, abbiamo avuto ben 15 minuti di sole, e non è poco!
Ancora una volta mi è piaciuta la cucina inglese. E non solo la cucina dei grandi ristoranti capaci di rielaborare la tradizione, e neppure solo quella dei ristoranti di tutto il mondo che hanno trovato casa qui, siano indiani, vietnamiti, cinesi e thailandesi - e italiani - ma proprio la cucina più semplice, quella dei pub in cui i londinesi si trovano a mangiare qualcosa di veloce per pranzo. Salsicce col purè, o pasticci di pollo, roast beef, o ancora il famigerato "fish'n chips" che è in realtà un unico e gustoso filetto di platessa con una panatura croccantissima, accompagnato da una salsa un po' agra in stile mayonnaise. E poi mi sono innamorato del british breakfast, a base di salsiccia, bacon, fagioli in umido, uova e pane. Certo, come colazione per due giorni passati a camminare al freddo va bene, la facessi qui per stare seduto tutta la mattina al computer non so quanto durerei.
Con rammarico abbiamo mancato il grande magazzino della Fortnum & Mason, più che un negozio una gioielleria del tè e di leccornie. Vetrine lussuose oltre ogni misura con innumerevoli varietà di tè, scatole, zuccheri, biscotti, ma anche formaggi blu, foie gras, cracker di ogni tipo e altro. Ma dolci e tè in gran quantità non sono mancati durante la seconda visita al British Museum. E ancora una volta invidio il modo degli inglesi di concepire il museo, molto meno ingessato e snob. Un luogo in cui passare del tempo ammirando arte e reperti, passeggiando nelle grandi sale, fermandosi a bere un tè con un muffin o una fetta di torta, e poi di nuovo in giro in qualche altra sala, fino a che non ci si stanca! E' una incredibile alternativa ai centri commerciali per la domenica.
Al ritorno, per la prima volta in 8 voli aerei, ho visto un po' di panorama. E che panorama! Dopo un nord Europa completamente coperto di nubi: le Alpi. Sembrava di guardare una cartina di un mondo fantasy, quelli in cui, ad un certo punto, si arriva al limite invalicabile. Fine. Non si va oltre. Montagne: alte, impervie, aguzze, affogate nella neve. Mi sono davvero sembrate mitologiche, un luogo irraggiungibile, la fine di un mondo oltre il quale solo un eroe poteva pensare di proseguire. Capaci di fermare venti, tempeste e idee. E al di là, la vita continua con i soliti ritmi.
ps per tutti quelli che si chiedono cosa rappresenti la foto di quella fantastica vista cittadina, ecco la risposta: è il fantastico quadro appeso sopra il nostro letto nella camera d'albergo. Così brutto da meritare una foto!
World of fantasy è un nuovo portale della DeAgostini dedicato al mondo del fantastico. Ancora fantasy? Il fantasy esiste ancora? Sì, e se la cava piuttosto bene. L'idea del portale, infatti, è proprio quella di creare una community che discute non solo del genere, ma cerca di capire come si evolve, cosa succede nel mondo, ma soprattutto cerca di scrivere qualcosa assieme.
Partecipo anche io, che ho letto Tolkien millenni fa - o almeno così mi sembra - e ho continuato a bivaccare qua e là nel genere con letture, scritture, giochi, ambientazioni, e altro. Insieme a Luca. Per l'apertura abbiamo realizzato due reportage dai più interessanti appuntamenti del settore: la fiera del gioco di Modena PLAY, e la fiera dei libri per ragazzi di Bologna, Bologna children's book fair. Ecco il link al sito, sezione approfondimenti, e di seguito i due video.